Péruzy alla presentazione del Rapporto ExxonMobil “The Outlook of Energy: A View to 2040"

Mercoledì, 11 Aprile 2018

Péruzy alla presentazione del Rapporto ExxonMobil  “The Outlook of Energy: A View to 2040"

L’11 aprile, l’Amministratore Delegato e Presidente di Acquirente Unico, Andrea Péruzy, ha partecipato alla Presentazione  del Rapporto ExxonMobil "The Outlook of Energy: A View to 2040" .

Nel corso dell’incontro, è stata illustrata la visione di ExxonMobil sulla domanda e offerta di energia a livello mondiale fino al 2040 e sono stati presentati gli “Scenari Energetici” che hanno messo in evidenza anche la doppia sfida di assicurare l’accesso ad approvvigionamenti energetici a costi accessibili e affidabili, con l’obiettivo di ridurre anche le emissioni, contribuendo alla lotta ai cambiamenti climatici.

Nel suo intervento, Péruzy si è concentrato sulle evoluzioni di scenario del settore energetico a livello globale e sulle sfide che attendono Acquirente Unico in vista di tali evoluzioni.

L’AD di Acquirente Unico ha, quindi, evidenziato l’importanza dell’analisi di scenario presentata e come il perseguimento degli obiettivi climatici al 2030  sembra dovere fare i conti con un presente caratterizzato da tendenze in parziale contrapposizione con il raggiungimento di tali obiettivi: la crescita della domanda di carbone (+1% a livello globale, nel 2017) e il rallentamento dei miglioramenti in termini di efficienza energetica, come conseguenza, a parità di altri fattori concomitanti, hanno portato nel 2017 le emissioni di carbonio al loro massimo storico (Fonte: IEA, 2019).

“Più in generale – dice Péruzy – bisogna capire l’effettivo impegno a un percorso di decarbonizzazione dell’economia di Paesi essenziali come Stati Uniti, India, Cina. I paesi Asiatici, ad esempio, sono responsabili per circa i 2/3 dell’aumento delle emissioni di carbonio. Come anche trattato ultimamente dal Financial Times che fa riferimento nell’articolo anche allo “Sky Scenario”.

Ma lo sfidante obiettivo della transizione energetica, non può prescindere dalla centralità del consumatore che, in Acquirente Unico, come evidenzia Péruzy, è da sempre il core business.

Occorre però tenere presente – ha sottolineato Péruzy -  che la platea di consumatori non si esaurisce con quanti più consapevoli e verosimilmente più abbienti. Questi, contrariamente, potranno farsi promotori della transizione energetica. Oltre a questi, però, vi sono infatti clienti vulnerabili.

I consumatori, ad esempio, che mai hanno cambiato fornitore, corrono il rischio di non riuscire a identificare, una volta sul mercato, le offerte che meglio incontrano le loro esigenze. Consumatori che corrono il pericolo, soprattutto, di diventare la fonte di ricavo sicuro, e forse ingiustificatamente oneroso, attraverso cui supportare lo sviluppo di servizi a più elevato valore aggiunto per una clientela più sofisticata.

Tra i vulnerabili ci sono poi coloro che versano in condizioni di indigenza e che, per questo, neppure riescono ad accedere al mercato.

 “Agire sul lato della domanda – dice Péruzy - non è a mio avviso sufficiente. Affinché la domanda possa esprimere tutto il suo potenziale nel contribuire a promuovere la transizione energetica è necessario agire anche sull’offerta, con strumenti nuovi. Se l’elettrificazione dei consumi passa anche dall’inarrestabile crescita delle fonti rinnovabili è essenziale, per rendere effettivamente protagonisti i consumatori del processo di transizione energetica, fare sì che produzione rinnovabile e domanda si incontrino.”

In riferimento a quanto detto, i Power Purchase Agreement (PPA) sono uno strumento efficace. E, almeno in una fase di avvio, potranno essere stimolati da un soggetto pubblico e terzo che possa svolgere la funzione di aggregatore della domanda. Un soggetto che riesca a mettere la domanda in contatto con un’offerta, che da sola non riuscirebbe a intercettare e viceversa.

Ruolo che potrebbe essere svolto da Acquirente Unico - come dichiarato anche recentemente da Péruzy in un’intervista a Quotidiano Energia - e che vista la propria esperienza e competenza, favorirebbe un avvio in tempi rapidi del meccanismo, fungendo da apripista per soggetti privati (per svolgere un ruolo analogo). Senza considerare, infine, le maggiori garanzie che un soggetto pubblico potrebbe fornire in termini di prezzo e mitigazione del rischio di controparte.

Péruzy, inoltre, ha posto l’accento sul fatto che la presenza di Acquirente Unico alla presentazione dell’Outlook of Energy ha, anche, un’altra valenza:  “certifica” il ruolo di AU in un settore in cui però siamo da poco ma in modo significativo, sempre in qualità di soggetto terzo promotore del corretto funzionamento dei mercati. Nello specifico per la gestione delle scorte petrolifere, attraverso OCSIT.

Un’attività che vede impegnata operativamente la nostra Società dal 2014, anno in cui si è verificato l’acquisto delle prime scorte petrolifere e che, in poco tempo, ha già condotto a risultati importanti.

Tra tutti, l’ottenimento, lo scorso febbraio, di un’autorizzazione da parte del Ministero delle Finanze all’emissione di un prestito obbligazionario per la durata massima di 10 anni e per un valore sino a 600 milioni di euro.

Ciò permetterà ad Acquirente Unico, promuovendo anche una diversificazione delle fonti di finanziamento, di potere estendere la copertura giornaliera oggi garantita dalle scorte: dagli attuali sei giorni a trenta, come previsto dalla Legge istitutiva di OCSIT.

In poco tempo, infine, OCSIT ha anche stabilito relazioni di carattere internazionale che, tra le altre attività, lo vedono impegnato in ACOMES, il meeting annuale degli Organismi Centrali di Stoccaggio. Un momento grazie al quale oltre trenta agenzie di altrettanti Paesi hanno la possibilità di confrontarsi, sotto Chatham House Rule, sulle best practice relative alla gestione delle scorte strategiche.